Curiosando tra i monti Sibillini, alla scoperta di dove bere, dove mangiare e dove acquistare cose buone. Lo sapevate che a Cessapalombo si coltiva uno zafferano che fa impazzire i ristoratori Giapponesi? E che nella zona di Serrapetrona dall’ oliva Coroncina si produce un olio (squisito) dal forte sentore di carciofo? E che l’Amaro Sibilla si fa con 6 erbe e una ricetta segretissima e che il Tonico Varnelli viene ancora venduto in qualche farmacia? E che sul Lago di Caccamo si mangia una delle carbonare più famose (e abbondanti) di tutte le Marche? E che a Muccia c’è un Salumificio che coltiva e tramanda l’arte della Porchetta da intere generazioni? E allora, …#RipartiamodaiSibillini2 e scopriamolo insieme….
Azienda Agricola Biologica Maurizi Luigino [c.da Castello 2 Cessapalombo (MC)]
Dove acquistare cose buone…
A Cessapalombo il tempo (quello frenetico) “cessa” di esistere e si seguono i ritmi della natura. Cosa fanno qui Luigino e Sara? Si sono semplicemente messi in ascolto della terra, coltivandola e raccogliendone i frutti, responsabilmente. Lui si occupa della produzione di ceci, lenticchie, orzo e farro, seguendo il metodo biologico dal 1998.
Mentre Lei è un’esperta di confetture preparate solo con frutta spontanea: dal corniolo alla rosa canina, dal biancospino al prugnolo. E insieme, grazie a un progetto dell’ Università di Camerino, nato con lo scopo di incentivare nella zona dell’alto camerinense le coltivazioni presenti nell’antichità, hanno iniziato la produzione dell’ORO ROSSO o Zafferano, utilizzato già in tempi lontanissimi per dipingere. Volete acqusitare stimmi purissimi di zafferano (no quello in polvere con aggiunta di curcuma e spezie)? Siete nel posto giusto, perchè l’Azienda Maurizi è stata la prima a coltivarlo, dedicandogli 50 metri di terreno, e la sola a confezionarlo in zona! Se pensate che hanno appena ricevuto un’ordine di 100 grammi da Tokyo, direi che siamo fortunati ad averli così vicini…
Agriturismo vegetariano Coroncina [Contrada Fossa, 1, Belforte del Chienti (MC)]
Dove mangiare una bruschetta con l’olio quello buono
La Coroncina è un posto magico, un perfetto connubio di creatività e rispetto per quelle importanti regole che la natura insegna, solo a chi vuole e sa ascoltare. E visto il nome dell’Agriturismo, quale posto migliore per fare un aperitivo con una bella bruschetta: pane di kamut e olio novello, proprio a 23 passi (li ho contati) dall’uliveto e dall’orto delle meraviglie? Qui cresce la famosa oliva Coroncina, chiamata così per la lieve sporgenza all’altezza della saldatura che ricorda una corona, che produce un olio piccantino di qualità eccelsa, dal colore verde intenso e dal forte sentore di carciofo. Ermal si occupa dell’orto, coltivando tante cose buone e anche un po’ particolari, come topinambur e bamboo, che diventano gli ingredienti principali di squisiti pranzetti 100% veg.
E cosa ne direste poi di dormire in una grande Botte di Legno per rendere l’esperienza ancora più particolare e indimenticabile? Sono in costruzione, dovrò necessariamente tornare a curiosare…
Ristorante da Loré [Via Nazionale, 34, Caccamo (MC)]
Dove la Carbonara è un pezzo “abbondante” di storia marchigiana
Il posto è di quelli ruspanti, di quelle Marche di una volta che fanno simpatia. Sul vaso di fiori del tavolo troneggia: “Se lungo lu tragittu vuli stà da Re, mangia e bei a lu ristorante da Lorè!”. Qui non esiste il menù e gli stuzzicadenti sono in bella vista che ti aspettano puntuali a fine pasto. Da Loré ci sono delle regole non scritte, tramandate da generazione in generazione, che però vanno necessariamente rispettate: 1. non si ordina perchè mangiare la carbonara è un dovere morale. 2. anticiparla con un piattone di trippa è cosa buona e giusta. 3. Non fate mai l’errore di chiedere a Giovanni Natalini una mezza porzione, è sacrilegio!
Il tocco gourmet? il prezzemolo sopra, che offre quel sentore di freschezza a quelle 2-3 (cento) uova che fanno quella cremina che non si riesce a raccontare… “Tocca provà”!
Distilleria Varnelli [Via Girolamo Varnelli, 10, Muccia (MC)]
Dove bere un sorso (liquoroso) di Marche “invecchiato” 150 anni
Dopo la Carbonara e trippa di Loré, ci volevano come minimo un caffè corretto per digerire e un super goloso garibaldino (il cioccolatino fondente ripieno di Varnelli), giusto per non abbassare il livello di colesterolo, calorie e zuccheri nel sangue. E visto che nelle Marche non ci facciamo mancare niente, eccoci arrivati alla Distilleria Varnelli, la più antica della Regione. Qui, dopo un tour guidato ai laboratori dove ho conosciuto “l’Uomo Amaro-Sibilla”, che dà vita alla segretissima ricetta della Signora Donatella (che si tramanda da 4 generazioni) e ho visto milioni di bottiglie di liquore all’anice passarmi di fronte (la Varnelli appartiene all’ordine mediovale dell’anysetiers che esalta e promuove l’anice nel mondo), sono passata al reparto degustazione, neanche a dirlo il mio preferito!
L’assaggio prevedeva il classico Varnelli nella dissetante versione Nuvolone (3cl Varnelli, 20 cl acqua naturale, allungato con molto ghiaccio) chiamata così per la nuovola bianca che si origina mixando i due ingredienti, il caffè Moka, ottenuto da caffè espresso e il golosissimo Dark, cremoso liquore al cioccolato versato su bicchierino di cialda, per un mangia e bevi epico. E naturalmente i vari Amari…
E come si fa con in mano un bicchierino di pregiato Amaro Sibilla, ottenuto da un decotto su fuoco a legna di genziana, erbe officinali , spezie e con l’aggiunta di solo miele dei Sibillini, a non brindare a Girolamo Varnelli, che nel 1868, da gran conoscitore di erbe quale era, ha fondato il pezzo più forte e liquoroso di Storia Marchigiana?
Salumificio Bartolazzi [via Girolamo Varnelli, Muccia (MC)]
Dove fare una merenda “porchettosa” con tanto gusto e tradizione alle spalle
Salumi ne abbiamo? Appena entrati alla Salumeria Bartolazzi si intuisce che se vuoi fare una merenda genuina “alla marchigiana” qui trovi tutto quello che desideri e anche di più. I due Titolari, Martina e Andrea, sono fratelli e portano avanti con passione e impegno l’azienda del padre, nel rispetto della più verace tradizione casareccia e familiare. Con il valido aiuto di 13 dipendenti, alcuni che collaborano con loro da oltre 30 anni, producono attualmente circa 50 quintali di insaccati a settimana (tra lonze, prosciutti e salami) utilizzando esclusivamnte maiali di provenienza umbro-marchigiana. Il pezzo forte è il classico morbido di Muccia, o ciauscolo, apprezzato da tutti per quella sua caratteristica miscela di magro e di grasso che lo rende perfetto da spalmare. Lo si trova anche nella versione al tartufo (e non con l’aggiunta di olio tartufato!)
Ma io sono rimasta incantata dalle porchette al forno e dal loro profumo inebriante. Farla bene è un’arte antichissima (sembra addirittura fosse il piatto preferito dell’imperatore Nerone): 6 ore di cottura a 200 gradi e 6 ore di riposo. Ma il risultato è davvero un capolavoro!
Un giorno con #RipartidaiSibillini2 mi ha ricordato che… essere Marchigiana è un lusso e che le strade #fragustoepassione, qui da noi, sono infinite!