Evento: Corso di 3 lezioni per 3 menù diversi in una vera piccola brigata di Cucina

“Cucinare da Grandi ma divertendosi come bambini!”. Mi aggancio alle parole scritte sul portale mammemarchigiane.it per parlarvi dell’invito all’iniziativa “Bimbi in Cucina!”. Io e mio figlio Tommaso di 5 anni siamo stati chiamati come “special Guest” e addetti stampa per  #Fragustoepassione a sperimentare un vero corso di cucina  a 4  mani. In realtà, io e Tommi facciamo coppia fissa da sempre. Avere una mamma food maniac ha influito sicuramente e pericolosamente sulla sua crescita. Qualche prova? Capita spesso che i miei figli preferiscano guardare MasterFlash (come lo chiamano loro) ai Super Pigiamini ; capita anche che Tommaso scomponga il suo piatto di pasta o verdure per “ri-impiattarlo” a modo suo, o che si rivolga a sua sorella “aiuto cuoca” come Cracco alla sua brigata e che naturalmente fotografi nei ristoranti tutti i piatti che lo colpiscono. Ne consegue ovviamente che la nostra famigliola al completo si sia iscritta a qualsivoglia corso di cucina per bambini: dall’impasto del pane al decoro di torte con pasta di zucchero.

piccoli grandi chef Why

Ma allora qual é la differenza?

E’ che in questo caso il GIOCO SI FA SERIO. Non si tratta più di un piccolo laboratorio amatoriale organizzato da appassionati e adattato ai  bambini. Tosca Leboroni, l’ideatrice del format nato nel 2014,  organizza appuntamenti in cui si cucina sul serio, con veri chef titolari di ristoranti gettonati. Nelle precedenti edizioni ogni giornata era studiata nei minimi dettagli, dalla LOCATION che deveva privilegiare agriturismi con spazi ampi, non pericolosi e potenzialmente “divertenti” (come è stato da Ponterosa a Morrovalle), alla STAGIONALITA’ (spesso nel periodo estivo sono stati organizzati appuntamenti in chalet di mare come da Galliano a Civitanova), alla SELEZIONE DEGLI CHEF che ovviamente devevano dimostrare pazienza e un particolare carisma sui bambini (come nel caso di Paolo Mazzieri del ristorante Mangia di Civitanova).

La novità di quest’anno è che il corso diventa un PERCORSO, si articola cioè in tre appuntamenti strutturati in modo che in ogni singola giornata si approfondisca una tematica e si crei un menù completo: antipasto, primo e dessert.

La prima giornata in cucina

La prima giornata è stata davvero speciale, perché vissuta come una sorta di appuntamento al buio: sia io che mio figlio non sapevamo bene cosa aspettarci e quindi l’emozione è raddoppiata. La location, in attesa che la vera scuola di cucina riservata al progetto sia ultimata, era il ristorante WHY di Piediripa.

“Mamme e bambini, mettetevi a vostro agio, non scrivete, non pensate a fare foto, godetevela! Poi a fornirvi ricette e materiale del caso ci penserò io…”

Queste le prime parole di Tosca, accolte da tutti con entusiasmo. E così ho seguito i suoi consigli, mi sono rilassata e quello che ne consegue è un flusso di ricordi e sensazioni non troppo filtrate e razionalizzate su cosa mi ha colpito di più…

La prima nota di merito va sicuramente al giovane chef Alenandro Polenti,  che si è formato sotto la guida dello Chef Michele Biagiola al ristorante “L’ Enoteca Le Case” di Macerata e ha lavorato anche con Pietro Leemann Chef Patron del Joia di Milano. Aleandro ha saputo  tenere a bada con entusiasmo, energia, professionalità e pazienza per oltre due ore una brigata di scalmanati piccoli aiuto cuochi desiderosi di “mettere le mani in pasta” ovunque. Ogni bimbo aveva la sua postazione. Il menù della serata prevedeva un risotto alle zucchine con fonduta di formaggio, delle polpette di patate e ceci con alicetta sopra e una panna cotta con latte di soia, crumble e fonduta di cioccolata fondente.  Tante sono state le richieste dello chef ai suoi piccoli aiutanti: dal pelare le patate bollite al tagliare alla brunoise le zucchine, dall’impastare burro e farina  per il crumble al pulire e filettare le alici crude, partendo dalla testa e arrivando alla coda. I piccoli partecipanti non si sono certo tirati indietro, svolgendo i compiti assegnati con entusiasmo e alternando domande a osservazioni allibite: “Mamma ma che schifo! diglielo a questo signore che la colla di pesce non ci sta bene in un dolce!”.

Anche noi genitori abbiamo avuto modo di imparare ricette e tecniche nuove. Le polpettine ceci-patate e spinaci ribattezzate “mini balls”, ripassate nel panko ( pangrattato più grosso tipico della pastella per tempura) con alicetta sopra, le riproporrò sicuramente perché veloci, golose, sostanziose e perfette per una cena di bimbi ma anche per un aperitivo di grandi.

In più mi approprierò anche di alcuni trucchetti:  aggiungere la cipolla nel riso solo dopo averlo tostato per esaltare i profumi o sfumare e dare acidità con l’arancia invece che con il vino.

E alla fine si assaggia…

E dopo tanto impegno e lavoro, ecco l’ happy end che tutti aspettavano. Anche l’impiattamento è stato gestito dai bambini. Tommaso ha preso un intero mestolo di risotto affogandolo nella crema di formaggio definendolo “Squisitissimo!”. Le mini Balls con cottura di 10 minuti sono state elette da me “le più furbe” della serata, perfette per entrare nel ricettario di una qualsiasi mamma. E poi, la panna cotta è stata la più dolce delle conclusioni (anche perchè i bimbi con lo zucchero non hanno certo lesinato), e ha lasciato un sorriso con baffi cioccolatosi alla D’ Artagnan sul volto di tutti.

pannacotta bimbi in cucina

“Bello Mamma, è bello passare il tempo così con te!” Questo il commento a caldo di Tommaso. Ecco perchè mi viene da dire :

Provate!