Tra storia, cultura, misteri della Sibilla, ciauscoli e maccheroncini di Campofilone, a Moresco, uno dei Borghi più belli e goderecci d’Italia, non si fanno mancare proprio nulla.
Cosa Vedere a Moresco, il Paese delle Meraviglie
Moresco é uno di quei paesini perfetti per ambientare una favola. Gli ingredienti ci sono tutti. Basterà salire una piccola scalinata, girare lungo le mura, attraversare una porta e “l’Alice che c’è in Noi” non riuscirà a resistere all’ebrezza di attraversare lo Specchio e lasciarsi andare.
La nostra fantasia si intreccerà irrimediabilmente con la realtà e ci ritroveremo ad ammirare il castello del Principe Azzurro, la torre eptagonale dove la perfida strega tiene prigioniera la figlia del Re dell’Aso, i vicoli dove i prodi Cavalieri si sfideranno a duello con pericolosi nuvoloni a forma di Drago, Le fate caprine e i folletti Mazzamurelli ( inseparabili amici della Regina Sibilla, venuti a fare un giretto dai vicini Monti Azzurri), e gli angolini più romantici affacciati sulle sterminate campagne dove far incontrare e baciare il più valoroso di tutti con la più bella del Reame. E quale pegno d’amore potrà scegliere il nostro protagonista per conquistare per sempre il cuore della sua amata?
Tra maritozzi, vino, ciauscoli, cipolle rosa, pesche della val d’aso e maccheroncini di Campofilone, a Moresco, uno dei borghi più belli e goderecci d’Italia, non avrà che l’imbarazzo della scelta…
E per raccontarvi l’atmosfera speciale che si vive a Moresco in occasione della su celebre Festa, ecco le 3 istantanee a mio parere più rappresentative
Moresco e la sua sagra: Allegria!
Non c’è niente da fare, Moresco è un Paese simpatico, di gente genuina dal DNA gaudente. Un borgo ospitale, pieno di persone (sindaco e assessori compresi) che hanno voglia di divertirsi e far divertire chiunque passi a trovarli. Un Paese Bello che ha trovato nella Sagra del Ciauscolo la formula perfetta del buonumore, il rilancio di uno spirito di aggregazione goliardica che caratterizza le nostre Marche da sempre.
Tipicità marchigiane: non chiamateli Tagliolini…
I Racconti delle nostre tradizioni e le mani esperte della Signora Pia, il Simbolo de La Campofilone, non possono non entrare in un mio scatto ideale. Sarei rimasta a guardarla per ore impastare, rigirare, infarinare, stendere, tagliare. Movimenti ripetuti milioni di volte ma fatti ogni istante con la stessa cura, passione e precisione. Poi le Marche si sa, le cose se le fanno, le fanno per bene. Filiera cortissima e controllatissima per La Campofilone: uova di proprietà, grano di proprietà per una pasta a bassissimo indice glicemico ( addirittura si vocifera che faccia dimagrire ;-) e dal piacere unico. Ma non chiamateli tagliolini… gli originali Maccheroncini sono fili sottilissimi dal gusto corposo!
Ciauscolo: Il Re più Buono (e grasso) che c’è !
Uno dei Borghi più belli d’Italia non poteva non avere il suo Castello e il suo Signore. Re Ciauscolo, dominatore Buono della Sagra, conquista con la sua complessa semplicità ogni palato, dal più nobile al più plebeo. Per chi avrà il piacere di assaggiare quello dell’Azienda Ciriaci, una tra le più note di Moresco, non potrà che rivivere e ritrovare un sapore perduto, che sa di merenda della tradizione, quella più buona e più giusta. Il segreto del viaggio nel tempo? Mani esperte che lavorano ogni giorno le carni migliori e una stagionatura perfetta. Chiamatelo ciavuscolo, ciabuscolo o ciauscolo, fatto sta che una volta iniziato, ad affettare e spalmare non ci si ferma più!
E visto che il ciauscolo chiama il vino, abbiniamocelo in tinta! Con questo rosato di Sangiovese biologico, Castrum Morisci, ovvimante locale, brindo a Moresco e alla sua prossima gaudente sagra!