Trascorrere una giornata a Porto Recanati con i Bambini: cosa vedere, cosa fare e cosa mangiare
A Porto Recanati vengo spesso per passeggiare, le casette colorate tipiche dei borghetti dei pescatori mi mettono allegria, apprezzo la vitalitá di corso Matteotti sempre all’ultima moda per lo shopping, dell’arena generosa di manifestazioni di qualità; mi piace il suo lungomare dove i bimbi si divertono a correre col monopattino fino a farsi venire il fiatone . E poi, ultimo ma non ultimo, lì si trovano una delle mie pizzerie al taglio preferite e una gelateria che si difende altrettanto bene:-)
Ma solo adesso, grazie al photowalk di Destinazione Marche, ho capito quanto sia profondo il legame di Porto Recanati col suo mare. Come l’ho capito? Vivendo 3 Esperienze che vi stra-consiglio!
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TAPPA 1: ASSAGGIARE IL BRODETTO ALLA PORTORECANATESE
La “zuppa di pesce” alla Portorecanatese l’avevo mangiata in una delle trattorie più storiche della città: Il Diavolo del Brodetto, ma sentirmelo raccontare dai delegati dell’Accademia del Brodetto ha sempre il suo perchè.
In realtà, da buona forchetta quale sono, i quattro (anzi 5 se consideriamo quello alla Sangiorgese) brodetti più famosi delle Marche li ho studiati e gustati tutti, sporcandomi mani e bocca e onorandoli con una doverosa scarpetta. Ma solo la versione portorecanatese senza pomodoro e con la zafferanella (o zafferanone selvatico del Conero) , ha quel non so che di colorato e speziato che fa salpare i miei pensieri a bordo di una nave immaginaria dritta a Marrakech dove, su un’ allegra terrazza di un riad riassaporo una profumatissima tajina di pesce. E a me piace viaggiare!
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TAPPA 2: FARE UNA GITA IN BARCA
Ho un marito appassionato di pesca e abbiamo la barca da sempre, quindi la nostra famiglia è un’ habitué della costa vista dal mare. Ma il nostro punto di osservazione si è sempre limitato alla zona nord del Porto di Numana, dalle due Sorelle al Trave, Stop. Guardare per la prima volta Porto Recanati e il Conero da un’altra prospettiva grazie alle barche messe a disposizione dalla Lega Navale e della Protezione Civile, è stata una bella novità e scoperta. E i bambini hanno “scialato”!
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TAPPA 3: OSSERVARE COME SI PESCA COL SERRAGLIO
E se mio marito è appassionato di pesca mio figlio “seienne” ha proprio la fissa. Parlare con i pescatori che hanno gli occhi profondi e gesticolano con mani callose bruciate dal sole mi ha sempre affascinato. Credo che sia uno dei mestieri più faticosi al mondo, uno di quelli che senza passione non potresti mai fare. Cosa ho scoperto mentre li osservavo ? Che per fare questo tipo di pesca ci vuole intuito (bisogna capire dove mirare), destrezza (la rete coi piombi va lanciata con un gesto veloce e preciso), un pizzico di fortuna (hanno preso qualche bel cefalo da un chilo) e tanta pazienza e cuore. Una piccola metafora della vita che fa riflettere…