Alessandro Rapisarda, chef emergente della ristorazione Italiana e titolare di un Ristorante che a poco più di un anno dall’apertura é già stato premiato come Migliore Novità dalla guida Ristoranti d’Italia 2019, è da considerarsi ormai veterano della pesca Saturnia.
Superata la fase del colpo di fulmine e dei primi approcci, Alessandro ormai la Saturnia la conosce nel profondo e la ama razionalmente in tutti i suoi pregi e sfumature. La sua polpa bianca e zuccherina piena di intriganti contraddizioni e il suo essere compatta e soda ma al tempo stesso morbida e succosa, è capace di suscitare in lui sempre nuove sensuali fantasie e maliziose ispirazioni. E seppur sia ancora inebriato dal profumo persistente ma gentile, lo chef dimostra lucidità nel sapere come prenderla, trattarla e valorizzarla. E lei, arrendevole ma non troppo, si abbandona alle sue mani creative in un gioco di seduzione, grande complicità e continue sorprese.
Cosa aspettarci dal Lab 2019 di Casa Rapisarda?
Travestimenti, gioco, diletto. Un pranzo che definirei Pirandelliano alla “Così è se vi pare” . Un lavoro costruito ingrediente su ingrediente per condurre lo spettatore di fronte a quella dimensione della verità sempre e comunque soggettiva e aperta a innumerevoli interpretazioni.
Primi che diventano insalate, pesche saturnie trattate come piccioni, giardiniere snob e insolite da accostare alle più tradizionali “maialate” marchigiane. E ancora, fiori e spugne da mangiare, noccioli da masticare, dolci non dolci con forti note iodate. E se è vero come dice Nietzsche che “Bisogna avere un caos dentro di sé per partorire una stella danzante“. Io aggiungo che ci vuole anche un pizzico di audacia e ad Alessandro Rapisarda non è di sicuro mancata.
Il menu Saturnico di Casa Rapisarda
Mosciolo liquido con pesca Saturnia. un chupito da bere tutto d’un fiato che ti abbandona in mare aperto ma non prima di averti regalato un dolce ma persistente bacio di pesca Saturnia da ricordare. La seduzione continua con un fiore di nasturzio “ripieno” di pasta di umeboshi, pesca saturnia e bacche di sambuco: sfumature agrodolci e acidule da scoprire masticando lentamente. E la nota nostalgica di un’adolescenza perduta torna nel sapore piccante di una nocciolina al wasabi e di un cocktail di scampi anni ‘80 attualizzato da una gelatina di acqua di Saturnia e una divertente spugna al nero di seppia che cancella il vintage rendendolo assolutamente attuale.
Dal mare alla terra
Sapori nostrani: la pista marchigiana come protagonista. La genuinità del pane con ciauscolo, lonzino e salame incontra la “sciccheria” di una giadiniera – mostarda a base di pesca Saturnia ( cotta in aceto, vino, acqua, zucchero, alloro e pepe rosa): nuova, speziata e tremendamente femminile. Villico e snob, rude ed elegante si piacciano. L’intesa non é velata, la passione diventa carnale e la perfetta fusione si realizza in un crostino: ragù di fegatini di piccione, foie gras e pesca Saturnia sfumata con Calvados (acquavite di sidro). Libidinoso oltre misura. Punto.
“Caos Calmo” di alici, verdure e salse
“Chi fa da sé fa per tre!” : arrivano più piatti insieme e a noi la scelta se e come mixarli. Alici impanate ma non cucinate. Sembra una paradosso invece le alici restano crude, solo marinate (con sale grosso) e farcite con una gelatina di limone, rosmarino e pesca Saturnia candita a freddo. La classica panatura “allo scottadito” viene realizzata a parte ( briciole di pane fritto). Cuore morbido e superficie-corazza croccantina a proteggerlo. E l’intesa é ancora più appetitosa con l’aggiunta di una salsa verde di prezzemolo e colatura di alici di Cetara. E poi, nessuno potrà più mangiare una semplice insalata dopo aver assaggiato quella di Alessandro: mix di erbe e colori ipnotico alla vista e seducente in bocca.
Mare profumo di mare
Torniamo in alto mare e navighiamo su una “zattera” blu a forma di valva. Cosa ci aspetta al suo interno? Una zuppa di moscioli e gamberi rosa dell’Adriatico, intervallati da “tranci” di pesca Saturnia cruda e croccante: il profumo intenso arriva dalla cucina ancor prima di giungere a tavola. Il brodo della zuppa é ottenuto dall’acqua dei moscioli che si arricchisce del sapore e dei nutrienti delle bucce di pesca Saturnia. Si sentono le alghe: un concentrato di mare che si sprigiona in bocca. La materia prima in questo caso é trattata pochissimo, semplicemente rispettata ed organizzata in modo sapiente: non c’è aggiunta di sale solo un filo d’olio di peperone crusco. Delicatezza, equilibrio, essenzialità.
L’estate addosso
Insalata di pasta con trofelli e Saturnia che sprizza freschezza, colore e buonumore. La tendenza amarognola dei calamari trova nella dolcezza della pesca Saturnia e dei piselli freschi e nella cremosità avvolgente della burrata il suo equilibrio. Alla base una salsa ponzu di agrumi e soia che offre quella nota acida e sapida fuori confine. Il gioco é trovare la giusta chiave di lettura, ma la soluzione é semplicissima: va mangiato tutto insieme nelle sue molteplici e sfiziose consistenze. Personalmente avrei scelto un altro formato di pasta, ma questo è un dettaglio.
Travestimenti
Un frutto può avere la dignità, ambizione e nobiltà per diventare protagonista unico e indiscusso di un secondo piatto? Se si tratta di pesca Saturnia e la mente dello chef é creativa e temeraria, perché no! Ecco la pesca Saturnia intera non denocciolata “alla royale”: cioé glassata con burro “ alla francese” a mo’ di lepre. Alla base una purea di radici di prezzemolo ( per il palato di alcuni commensali forse non necessaria ai fini della godibilità generale del piatto), fondo di sugo di piccione e salsa di foie gras e porto. La Saturnia brasata rilascia tutti i suoi umori, zuccheri e incontenibile dolcezza. Ma sa anche trovare il suo limite, oltrepassando il quale avrebbe rischiato la stucchevolezza. E si ferma.
Il Non dessert é servito
E se il secondo era uno strano secondo particolarmente zuccherino, si finisce con un dolce giustamente non dolce. Yogurt d’ AMare gusto saturnico. Lo chef lancia la sfida: bisogna preparare il palato con una nota amara masticando il nocciolo della pesca che ormai non ha davvero più nulla da nascondere. A seguire ognuno apre il proprio provocatorio dessert: vasetto di yogurt con gelatina dolce di scalogno, purea di pesca saturnia, alghe e sesamo tostati.
Il nostro saturnico viaggio partito da un mosciolo da bere trova in questo yogurt la degna conclusione. Il cerchio si apre e si chiude in un mare d’aMare e premia il coraggio di chi, a parole, scrive di voler esagerare con equilibrio e invece si lancia sempre senza paracadute.
Casa Rapisarda Via IV Novembre, 35, Numana AN