Stamattina ho bevuto l’espresso direttamente da Café Rico’s, una delle torrefazioni più storiche delle Marche e ho scoperto che “coccola” il chicco dall’ arrivo in Italia alla creazione dell’esclusiva miscela tostata a legna pronta per i bar.
Chi non ha presente quel “Tipo” col sombrero che si rilassa davanti a una tazzina di caffè? È un logo familiare a noi marchigiani perché l’abbiamo visto milioni di volte stampato in un bar, su un tovagliolino, su una bustina di zucchero e naturalmente su quella tazzina di porcellana che associamo a un momento di immenso piacere. Eppure cosa realmente ci sia dietro a quel sombrero, io l’ho scoperto solo oggi grazie a un invito speciale.
Vi presento Lorenzo Marchetti, Titolare della Café Rico’s
“Era il 1960 quando in un piccolo laboratorio di Ancona mio padre ha dato origine alla Rico’s Café. Erano gli anni dove realizzare un sogno era molto più semplice…”
La mia intervista – chiacchierata con Lorenzo Marchetti, titolare della torrefazione, inizia cosí. Siamo seduti uno di fronte all’ altra nell’ attuale azienda di Osimo, in un piccolo ufficio con una grossa macchina del caffé Nuova Simonelli e ovviamente, tra una domanda e una curiosità, sorseggiamo un caffé.
C’è qualcosa che Rico’s ha di diverso dagli altri?
Siamo una delle pochissime Torrefazioni in Italia che tostano il caffé a legna in modo ancora artigianale. Questo oltre a sprigionare una serie di aromi e profumi molto più intensi (un po’ la differenza che c’é tra cucinare la carne alla piastra e alla brace), é anche un processo che rispetto a quello con bruciatore a metano che è un combustibile molto secco, crea quell’ umidità ideale nella camera di cottura che permette al chicco di cuocersi in maniera omogenea e perfetta.
Quante e quali miscele realizzate?
Ne abbiamo una storica che contiene 8 tipologie di caffé mono origine diverse. La cosa interessante è che le tostiamo singolarmente: un processo molto più lungo ma che secondo noi é decisamente migliore. Miscelarle prima e tostare tutti i diversi chicchi insieme è un po’ come cucinare più paste nella stessa pentola, non si raggiunge mai il grado perfetto di cottura. Da un anno poi, abbiamo lanciato nel mercato una seconda miscela più dolce, amabile e delicata che si va ad aggiungere a quella classica e al decaffeinato, che c’è sempre stato.
Cosa fornite a un bar?
Per essere competitivi nel mercato forniamo tutto: dalla macchina in comodato d’uso allo zucchero (e da marchigiani abbiamo scelto fornitori locali: Nuova Simonelli per la macchina e Gianco un zuccherificio di Filottrano), ovviamente caffé, tazzine, merchandising e anche assistenza tecnica sulla macchina.
Ci fai qualche nome di bar storici e conosciuti che si affidano a Rico’s caffé?
La Tazza d’Oro e Bar Torino ad Ancona, la pasticceria Zoppi a Jesi, nostri clienti da “ una vita” e famosi per fare un buon caffé…
Dove e come prendete i grani di Caffé crudo?
Il caffé crudo arriva un po’ da tutto il mondo: dal Brasile, Guatemala, India, Perù, Indinesia… Scegliamo solo i chicchi selezionati e migliori di categoria “top” più grandi e senza difetti. La nostra é una importazione diretta: arrivano le partite al porto di Trieste e a nostre spese (anche se non é obbligatorio per legge) facciamo analizzare il livello di micotossine, muffe cancerogene, per essere sicuri della qualità. Una volta in Azienda stocchiamo i grani nel nostro magazzino finché non li tostiamo, ogni 10-15 giorni circa.
C’è un segreto nel vostro caffè?
Segreto non direi ma il fatto di tostare il caffé a legna con una procedura lenta (almeno 23-24 minuti) con un fuoco particolarmente basso per dare la possibilità al grano di cuocere sia esternamente che internamente, di tostare le diverse tipologie di grani singolarmente, di rispettare le tempistiche e “coccolare” la miscela fino al confezionamento … credo che un po’ speciale il nostro caffé lo renda.
Progetti futuri ne avete?
Siamo maratoneti, ci piace essere costanti senza strafare. Comunque adesso stiamo ristrutturando degli uffici al piano superiore per fare formazione ai bar: corsi per insegnare a utilizzare bene le macchine e ottenere un buon caffé e cappuccino. Ovviamente è un discorso che fa comodo anche a noi in modo da diffondere un prodotto fatto a regola d’arte.
In un’ondata vintage e nel rispetto dell’ambiente anch’ io ultimamente sono ritornata alla vecchia e mitica moka. Ma voi avete miscele per il consumatore finale ?
In realtà sí, non siamo presenti nella grande distribuzione per scelta vista l’artigianalità del prodotto, ma se vuoi acquistare la nostra miscela basta venire in azienda dove abbiamo un piccolo punto vendita con confezioni più piccole da mezzo chilo.
Un’ultima doverosa curiosità. Quanti caffé bevi al giorno?
3-4 come tutti, ma rigorosamente senza zucchero. Il caffè se assunto con criterio ha tante proprietà tonico-stimolatorie, ma con gli zuccheri meglio non eccedere.
Per la prima volta esco da un’azienda con un gustosissimo amaro in bocca felice di aver scoperto finalmente qualcosa in più su quel Tipo col Sombrero che vedevo da una vita girovagare per le Marche.
Café Rico’s Via Ezio Vanoni, 22, Osimo AN