Un concentrato di Marche, per vivere intensamente Offida tra curiosità e tipicità ospiti della Cantina Ciù Ciù.
“Et però credo che molta felicità sia agli homini che nascono dove si trovano i vini buoni.” Leonardo Da Vinci
Nei weekend estivi quando tutti sono in “modalità mare” e le spiagge del Conero diventano un formicaio di gente che va dal bianco mozzarella al rosso peperone, io preferisco scegliere delle mete alternative per fuitine goderecce in giornata degne di nota.
Essendo marchigiani le possibilità non mancano, ma questa volta non sono stata io a decidere. La Cantina Ciù Ciù mi ha invitato a trascorrere qualche ora ad Offida. Una giornata dedicata al palato ma anche alla scoperta di uno dei Borghi più Belli d’Italia che, al pari di una donna intrigante, possiede lati del carattere nascosti che vanno apprezzati lentamente. Ne è nato un itinerario di gusto e tradizione (a tappe) che vi consiglio di imitare …
Prima tappa: la vigna dell’azienda Ciù Ciù
Ci troviamo nel punto di confine di tre comuni: Acquaviva, Offida e Ripatransone. L’area (spettacolare!!!) protetta dall’Appennino e a soli 10 km dal mare, presenta un clima ideale per la coltivazione del vino tanto che storicamente é conosciuta come via del Rosso Piceno Superiore. E qui inizia il gioco:
“Lo sapevate che … ” Ciú Ciù con i suoi 140 ettari di vigneto di cui 100 in un corpo unico (e un milione e mezzo di bottiglie prodotte all’anno) è una delle realtà vitivinicole a gestione familiare più grandi delle Marche? Questo però non vuol dire che nel tempo si sia “industrializzata” in senso negativo. La particolarità della vigna, oltre all’essere totalmente coltivata a biologico (che non è poco!!), è che é stata costruita seguendo un progetto di ricerca chiamato zonazione. In pratica si suddivide il terreno in zone e, a seconda dell’esposizione, si impianta la varietà di vite più adatta a garantire la qualità migliore. Io che di zonazione non me ne intendo, riesco però ad apprezzare il risultato: quel sorso di Marche ( molto diverso dal sorso di Romagna :-) bello rotondo, pieno di profumi e influenze del mare.
Tappa 2 Offida: la cantina nel Palazzo Storico
Arriviamo in Città. Offida senza falsi pudori sfodera subito le sue armi di seduzione: piazza del Popolo dall’originale conformazione triangolare è decisamente ammaliante. Mentre la attraverso immaginandomi già in raffinati abiti principeschi, scopro che l’idea di realizzare la Cantina e il punto vendita non adiacente ai terreni ma in un palazzo storico del centro risale a una antica tradizione. La sede scelta da Ciù Ciù è quella del signorile palazzo Mercolini-Tinelli. Se ne avete la possibilità vi consiglio di visitarlo non limitandovi alle sale degustazioni , ma prenotando anche una visita alle affascinanti grotte con le bottaie.
Tappa 3: il tombolo e il merletto
Nessuno può venire a Offida senza visitare almeno uno degli 8 storici negozi di tombolo del centro. Visto che è ancora presto per la degustazione, decido di andare a trovare Anna Maria Paci per farmi raccontare qualcosa di più su quest’arte antichissima. Scopro che risale al 1200, forse iniziata dalle monache di clausura o importata dalle donne dei longobardi. E mentre osservo ipnotizzata la precisione e la velocità con cui Anna Maria intreccia i fuselli ed esegue la “tessitura”, mi rendo conto di quanto possa essere lontana da me che trovo difficoltà anche a stirare. Perfortuna é un’arte che si tramanda di generazione in generazione e non avendo io parenti Offidani, la tradizione è salva. Un consiglio? Quando siete nel negozio “ficcate” lo sguardo e il naso in tutte le vetrinette e cassettini pieni di pizzi, bottoni, ventagli e centrini che trovate all’interno. E’ un tuffo nel passato che non capita tutti i giorni. E guai uscire senza aver acquistato almeno un merletto-gioiello: bracciali e orecchini traforati e lavorati come pizzi sono così anacronistici ed eleganti da risultare paradossalmente super moderni.
Tappa 4 : la degustazione in Cantina
Saranno le chiacchiere, il caldo e la passeggiata, ma la gola si è seccata e il palato esige il suo momento. Nella Cantina Ciù Ciú é possibile scegliere tra due tipi di degustazioni. Quella standard è la classica merenda alla marchigiana con salumi e formaggi locali di ottima qualità, pane e olio di produzione propria. Non perdetevi la bruschetta – scarpetta con il fruttato extravergine Ciù Ciù mix di leccino carboncella e frantoio! I vini proposti in abbinamento con questa soluzione sono 4 e il prezzo super conveniente è di 6 euro. Conclusione? Sei giustificato a non farla solo se sei astemio (e ci dispiace comunque per te)!
In alternativa alla standard puoi concordare una degustazione con un menù più complesso (possibile solo a pranzo visto che la cantina fa orario continuato ma da ufficio). Per quanto mi riguarda io avevo chiesto espressamente di assaggiare tipicità di Offida.
Se devo essere sincera ( col rischio di inimicarmi l’intero Paese) il chichí, una sorta di crescia farcita di tonno, alici, peperoni e capperi, a cui gli offidani dedicano anche una festa, mi piace ma non mi fa impazzire. Io come antipasto-aperitivo preferisco sempre quelle 2 olivette fritte che qui nell’ascolano restano insuperabili soprattutto se accompagnate dallo strepitoso Merlettaie Brut. Parliamo di un pecorino spumantizzato che nonostante la bolla mantiene una buona mineralità e quella vinosità tipica del Pecorino. D’altra parte io ho un debole per IL MERLETTAIE, un vino che dimostra una personalità potente e decisa che migliora nel tempo.
C’è invece una tipicità di Offida che potrei tranquillamente mangiare a vagonate: é il coniglio ncip nciap con olive e peperoni. Anche qui la scelta del GOTICO Piceno DOP Superiore, di notevole corpo e morbida persistenza, non poteva che essere più azzeccata.
Ho concluso il mio pasto con ESPERANTO, un vino da meditazione così interessante che sorseggiato lentamente e da solo, permette di coglierne meglio le innumerevoli sfumature.
Tappa 5: una giro tra arte e cultura
La pancia piena esige una passeggiata dunque andiamo a scovare qualche chicca in giro per la città. Il teatro del Serpente Aureo è un salottino barocco imperdibile. La collegiata di Santa Maria Assunta è un intrigante mix di stili. Vi consiglio di scendere nella cripta dove troverete la grotta della Madonna di Lourdes in miniatura, con la roccia presa dal Monte dell’Ascensione. Ma la mia preferita è decisamente la Chiesa di Santa Maria della Rocca in fondo al Paese. Qui, se siete in coppia, il panorama mozzafiato sulle colline marchigiane è la cornice ideale per un bacio da film. E poi fatevi insegnare da qualcuno di locale il “gioco” dell’agnellino che si fa sulla scalinata, potrete esprimere un desiderio!
Tappa 6: un brindisi al Carnevale!
L’ultima tappa è dedicata alla prima cosa che ti viene in mente quando pensi a Offida: il suo carnevale. E per saperne di più sono andata a trovare Tonino, il presidente della proloco. È proprio nella sede della proloco che “vive” tutto l’anno lu bov fint, prima di essere ucciso (decisamente da protagonista) il venerdì di Carnevale alla stessa ora, da infiniti anni. Sentire parlare un offidano di congreghe, di veglionissimi, di Vlurd e perdersi nei suoi racconti sulle ritualità, le tappe e gli orari imprescindibili legati a quella che non è una festa ma una parte del dna offidano, è un’esperienza di un fascino senza età che consiglio a tutti. Io me la sono regalata con un calice di malvasia Ciù Ciù in mano, spizzicando i mitici funghetti offidani dal retrogusto di anice che io adoro. E dunque l’ultimo brindisi lo dedico proprio a Offida, alle sue innumerevoli tradizioni che fanno quasi venire i brividi e alle mille affascinanti storie che ha scelto di condividere con me. Grazie!
In collaborazione con Azienda Vitivinicola Ciù Ciú Contrada Ciafone 106 Offida tel. 0736 810001
un grazie speciale a Walter Bartolomei per la disponibilità e grande ospitalità.